create a website for free

La leggenda di Ninfa ancora attuale nell'agro!


Sermoneta così lo raccontano gli alunni della Primaria del centro storico di Sermoneta

La leggenda narra di una principessa di nome Ninfa; ella era la bella figlia del re volsco del luogo.
Costui, aveva il desiderio di liberare l'Agro dalla presenza soffocante e devastante della palude.
Per risolvere questo angoscioso problema il re  chiese aiuto ad altri due re suoi confinanti:
Martino, buono e saggio, e Moro ,  detto anche Portatore , malvagio e dedito ad arti magiche.
Ai due sovrani, il re chiese di prosciugare il territorio paludoso e per questo malsano.

Affidando lo tale compito promise loro di dare in sposa la propria figlia a chi fosse riuscito in tale
impresa. Ambedue i contendenti idearono subito un sistema di prosciugamento basato
sull'escavazione di un canale che facesse defluire le acque stagnanti verso il vicino mare : ma
questo però si dimostrò di non facile attuazione a causa dei molti ostacoli geografici di tali luoghi.
Martino, amato segretamente da Ninfa, si adoperò molto per portare per primo a
termine l'opera intrapresa che invece procedeva con enorme fatica e lentezza. Moro era
ugualmente in affannosa ricerca ed alla fine, quando non trovò una soluzione del problema,
ricorse alle arti magiche, anche perché i progressi dell'avversario
erano comunque più rapidi.

Fu solo attraverso questi mezzi fraudolenti che il canale sboccò rapidamente a mare, pocotempo
prima di quello progettato da Martino : tale magico soccorso diede la vittoria al malvagio re
Moro nella sfida con il buon re Martino .Di fronte a questa dura realtà la bella Ninfa,
addolorata, si gettò a capofitto nel lago ( che venne a prenderne il nome) non
volendo acconsentire alle nozze con l'odiato pretendente. Per incanto il canale di Moro
scomparve e la pianura fu nuovamente sommersa nel pantano.

Questa leggenda è veramente fantastica ma possiamo trovare ancor oggi dei reali riferimenti alla
storia: infatti esistono ancora nel nostro territorio i nomi di Ninfa (lago), di Martino e
di Portatore(ambedue legati a due corsi d'acqua).Rimane aperto un dilemma:
sono veramente questi nomi che scaturiscono dalla storia fantastica oppure è la leggenda che si è
originata da fatti e persone reali? Sembra a tal proposito che il canale di rio Martino, certamente
scavato in epoca antichissima, sia stata opera dei Volsci, antichi abitanti dei nostri luoghi, primi
bonificatori delle paludi pontine. Finché tali antenati si occuparono del deflusso delle acque al
mare, non risulta esserci stato alcun luogo paludoso nel nostro Agro Pontino.

Leggi l'articolo su Latina Oggi

23 aprile 2019 11:03

Giorgia Conti

CONDIVIDI

Indirizzo

Via Fratelli Rosselli, 1
Frosinone, 03100

Contatti

Email: info@progettosit.it 
Telefono: +39 0775 96.22.11